Cos’è la grafologia

La Grafologia è la scienza che studia il tracciato della scrittura in relazione al movimento formativo, per rilevare le peculiarità espressive del soggetto scrivente nella sua organizzazione funzionale unica ed irripetibile.

Il movimento formativo della scrittura è infatti peculiare di ciascun individuo e, studiato in una visione scientifica interdisciplinare, è  in relazione con le modalità individuali e irripetibili con cui il soggetto scrivente libera la propria energia nella dinamica psico-neuro-muscolare con una modulazione della gestualità formativa dei tracciati grafici in relazione alle proprie istanze personali.

Ne derivano svariate possibilità applicative in vari settori applicativi della grafologia:

Ricavando informazioni riguardanti le predisposizioni e le tendenze di natura affettiva, volitiva, intellettiva nonché gli equilibri o squilibri nella utilizzazione della propria energia può trovare applicazione nelle analisi di personalità, utili conoscere se stessi e gli altri, nelle problematiche in età evolutiva e in ambito familiare, nell’orientamento professionale o nell’utilizzazione delle risorse umane in un contesto aziendale.

  • In età evolutiva le potenzialità vengono rilevate dalla grafologia come elementi utili per portare il ragazzo alla migliore utilizzazione delle proprie tendenze. Nei casi di squilibri funzionali nella utilizzazione dell’energia, la grafologia offre le informazioni utili per l’eventuale attività grafo-terapeutica che si renda necessaria.
  • In ambito professionale e lavorativo le potenzialità individuali vengono rilevate dalla grafologia come tendenze costituenti le abilità che il soggetto scrivente può mettere a frutto nella scelta dell’attività lavorativa. In ambito aziendale la grafologia può aiutare a collocare il lavoratore nell’attività che per tendenza può risultare più adatta per le sue naturali predisposizioni.
  • Nella dinamica familiare la grafologia offre alla coppia la possibilità di conoscersi negli aspetti delle tendenze e del comportamento, che spesso non vengono resi manifesti. Inoltre offre ai genitori uno strumento di conoscenza dei figli rivelando il tipo di evoluzione affettiva ed intellettiva in atto e come sia possibile aiutarli ad essere se stessi sia nell’ambito della famiglia che nel sociale.

Nel settore peritale giudiziario la grafologia diventa “grafologia forense”. Utilizzando le leggi che sono alla base dell’analisi del movimento scrittorio e con l’aiuto di specifiche tecniche di laboratorio e di ispezione strumentale dei tracciati grafici, rileva gli elementi di naturalezza grafomotoria o di artificiosità, riflettenti interventi di possibili imitazioni o dissimulazioni del movimento scrittorio, dandone le conseguenti dimostrazioni oggettive. Nel settore peritale quindi la grafologia diviene uno strumento di analisi del movimento scrittorio che porta a dirimere tra autografia o meno, in caso di scritture contestate, o alla identificazione dello scrivente negli anonimi.

Le ricerche condotte dall’Istituto Superiore di Grafologia nel settore peritale-giudiziario hanno consentito di mettere a punto un protocollo operativo per la perizia grafologica, che permette di rilevare e correggere ogni eventuale contraddizione interpretativa nella dimostrazione peritale per ottenere un risultato peritale fondato su elementi oggettivi e di efficacia dimostrativa. Tale protocollo è frutto dei risultati delle sperimentazioni e degli approfondimenti operati dall’Istituto Superiore di Grafologia negli anni e integra le conoscenze attuali della grafologia forense provenienti oltre che dai capiscuola anche dalla letteratura peritale italiana ed estera oggi conosciuta.

In ambito medico la grafologia trova applicazione nella pratica clinica nell’individuare l’origine del malessere psicofisico che accomuna le malattie psicosomatiche e non, frutto di una interazione non equilibrata tra il soggetto con le sue istanze e l’ambiente. In ambito forense le conoscenze mediche applicate alla grafologia permettono di delineare le caratteristiche dei tracciati grafici patologici, associati alle malattie, contribuendo ad evidenziare gli elementi di naturalezza grafomotoria nei contesti “patologici” e di differenziarli da quelli di artificiosità, riflettenti interventi di possibili imitazioni o dissimulazioni del movimento scrittorio.

Riassumendo, adottando le parole di  p. Girolamo Moretti (1879-1963), il caposcuola della Grafologia italiana, possiamo quindi definire la grafologia come la “scienza sperimentale che dal solo gesto grafico d’uno scritto umano rivela le tendenze sortite da natura o innate”. Già da questa definizione, che risale a più di 60 anni fa, si evince l’aiuto che può dare la grafologia nel conoscere se stessi e gli altri, nonché le sue varie possibilità applicative nei diversi settori di interesse, che attualmente nella nostra Scuola sono approfondite integrando l’insegnamento morettiano con le conoscenze apportate da altri orientamenti interpretativi, rappresentati dalla grafologia estera (il simbolismo grafico, l’interazione forma/movimento, le leggi grafiche frutto di sperimentazioni strumentali), e da varie discipline non strettamente grafologiche in una visione interdisciplinare.